Nessuna assurdità, ma pura verità: gli aerei con finestrini quadrati sono da abolire, troppo pericolosi! Pillole di storia sull’evoluzione del mezzo più pratico di sempre.
Dettagli non da poco, ma che in questo caso… fanno decisamente la differenza! Sapere che gli aerei con i finestrini quadrati hanno causato più morti di uno squalo bianco in un anno, mette paura e non poco. Ma qual è la ragione? Niente panico, non verranno più brevettati, ma secondo queste pillole di storia, c’è voluto un po’ di tempo per abbracciare il cambiamento e qualche… incidente!
Non stupisce il fatto che il mondo dei trasporti non sia sempre stato così felice, specie quando si tratta di mezzi come gli aerei. Si tratta di mezzi apprezzati quando c’è da compiere viaggi veloci all’interno del territorio nazionale, ma anche le tratte estere alle volte si rivelano molto più convenienti, sia per prezzi di listino che per tragitti da compiere. Insomma, sapere che ci sono stati incidenti che hanno visto morire persone, stupisce, ma non troppo.
L’assurdità sta nel riconoscere che è proprio dietro i finestrini quadrati che si nasconde una verità che lascia senza parole. Può una semplice forma essere la causa di molti incidenti? Sicuramente non tutti, ma per quelli affrontati in questa sede, è accertato. Più di un mistero risolto, ma un errore perpetrato nel tempo.
Basta aerei con finestrini quadrati: i dettagli cambiano tutto
Distruzioni ad alta quota, correvano i primi anni Cinquanta, e tratte intraprese dalla Comet come Roma, Pakistan e Senegal, sono spiacevoli protagoniste. Cos’è l’innesco di cricca? Soprattutto cos’hanno che non vanno i finestrini quadrati di questi aerei? È proprio durante questi viaggi che c’è stato il maggior numero di morti, ed è dietro la forma che si annida la risoluzione dell’errore.
Come già accennato, si è trattato di un errore in piena regola, quello della distribuzione del peso. Infatti, è per la stessa ragione che i sedili non risultano quasi mai allineati con gli oblò. Questa è una struttura che deve necessariamente restare tale, altrimenti si rischia davvero di vedere esplodere un aereo in volo. Negli anni Cinquanta le impalcature che si sono distrutte causando l’alto numero di morti, non hanno retto il peso totale del veicolo.
Gli uccelli sono nati per volare, l’uomo prova a volare, pur non avendone la struttura. Allora, la crea negli aerei, e facendo un salto nel 1952 si arriva al primo volo commerciale del Comet, uno degli aerei più rivoluzionari ai tempi. Potenti motori che risolto il problema della pressurizzazione, garantivano di volare ad una quota maggiore rispetto a quella raggiunta in precedenza.
Ma dopo i 3 incidenti a Roma, Pakistan e Senegal, troppi conti non tornavano, soprattutto in termini di vittime. Si cerca all’istante di attuare delle modifiche, e una volta apportate la compagnia riparte. Altro esito spiacevole, un aereo partito in direzione Johannesburg si disintegra mentre è in volo sulla Sicilia.
Ed è qui che il nemico della “pressurizzazione” torna a farsi sentire, perché si è trattato di un problema risolto sono in parte. Tutta colpa di un telaio troppo sottile per il peso dell’aereo che si è comportato proprio come un palloncino “troppo gonfio”. Se l’aria è tanta, questo non riesce a trattenerla, e scoppia. È successo proprio questo per aria, solo che differentemente dal palloncino, c’erano delle persone in carne ed ossa dentro!
I finestrini dalla forma quadrata rappresentavano i punti più favorevoli all’innesco di cricca, cioè questa diseguale distribuzione del peso. Condizione che non accade con quelli ovali. Per una ragione simile, gli oblò non sono mai allineati con i sedili. Sempre il telaio dell’aereo non riesce a reggere tutto quello che ci si mette sopra come quello di un treno.
Di conseguenza, il punto dove si siedono i passeggeri in aereo si chiama “fusoliera” la quale è composta da tante ordinate unite che distribuiscono equamente il carico. Quindi, i finestrini vanno tra un’ordinata e l’altra, interrompendola, ecco che il mezzo potrebbe esser dal punto di vista ingegneristico, poco sicuro, e propenso all’esplosione.