Aumentare l’assegno della pensione nel 2025 sarà ancora più facile: tutte le richieste da inoltrare all’INPS per ottenere un incremento.
Senza troppo stupore, anche nel 2025 la pensione di vecchiaia si confermerà come lo strumento principale attraverso il quale i lavoratori che hanno raggiunto l’età pensionabile potranno porre fine alla loro attività lavorativa.
Non a caso, la pensione di vecchiaia è la principale misura di pensionamento prevista dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, grazie a questa infatti, i lavoratori hanno la possibilità di ritirarsi dal mondo del lavoro con il minor numero di contributi previsti, pari a 20 anni.
Ma come funziona la pensione di vecchiaia nel 2025? Potranno ritirarsi dal mondo del lavoro con la quiescenza di vecchiaia i lavoratori nati nel 1957, ovvero tutti coloro che raggiungeranno l’età d 67 anni, la cosiddetta età pensionabile.
Quando si richiede la pensione di vecchiaia è necessario seguire una procedura specifica sul sito dell’INPS, che include anche la compilazione di un questionario. Proprio rispondendo alle domande previste dall’Istituto sarà possibile indicare delle condizioni che potrebbero portare a un aumento della pensione o, addirittura, all’anticipo della stessa.
Come abbiamo visto, la pensione di vecchiaia scatta nel momento in cui il lavoratore raggiunga i requisiti anagrafici (67 anni) e contributivi, con decorrenza a partire dal mese successivo.
Tuttavia, il lavoratore ha la facoltà di poter richiedere una decorrenza successiva, rinunciando in questo modo ad alcuni mesi di pensione ma ottenendo, al tempo stesso, un coefficiente di trasformazione più favorevole, andando così ad aumentare l’importo.
In alcuni casi poi, ci sono delle agevolazioni che consento di anticipare la pensione, per esempio le donne senza contributi prima del 1996 possono beneficiare di una riduzione di 4 mesi per figlio sull’età pensionabile.
Il lavoratore ha la facoltà di inserire nel questionario una serie di informazioni aggiuntive, come eventuali periodi di lavoro all’estero. Tuttavia, la parte a cui prestare maggiore attenzione nel questionario è quella relativa alle prestazioni aggiuntive da poter aggiungere alla pensione:
Il trattamento minimo, ovvero un’integrazione prevista dallo Stato nel momento in cui la pensione sia di importo inferiore al cosiddetto minimo vitale;
La maggiorazione sociale, un’integrazione che si applica ai soggetti economicamente svantaggiati che abbiano compiuto almeno 60 anni.
È poi possibile chiedere l’incremento dell’anzianità contributiva quando:
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