Bonus casa 2024: chi mantiene il diritto alle detrazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione e sugli incentivi legati all’immobile anche dopo la sua vendita?
Quando un immobile viene venduto, una domanda frequente riguarda il destino delle detrazioni fiscali legate a ristrutturazioni e acquisti di mobili. Questi incentivi, tanto apprezzati dai contribuenti, possono cambiare beneficiario a seconda del contesto e degli accordi presi. Vediamo nel dettaglio come vengono gestite queste situazioni.
Bonus casa 2024: chi ne beneficia dopo la vendita?
Il bonus ristrutturazioni ha permesso a molte persone di affrontare lavori di miglioramento edilizio grazie alle agevolazioni fiscali previste. Ma cosa accade a queste detrazioni quando la casa viene venduta? A fare chiarezza è l’Agenzia delle Entrate. Salvo disposizioni diverse riportate nel rogito, le quote residue delle detrazioni passano automaticamente all’acquirente dell’immobile.
Questa regola è sancita dall’articolo 16-bis del TUIR, il quale stabilisce che, in caso di vendita, i benefici fiscali spettano al nuovo proprietario a meno che non vi siano accordi differenti formalizzati tra le parti. Diversa, invece, la situazione in caso di decesso del proprietario originario: in tal caso, il diritto alla detrazione viene trasferito all’erede, sempre nel rispetto delle condizioni previste dalla legge.
Un’eccezione interessante riguarda le case sottoposte a interventi coperti dal Superbonus. Anche se l’immobile è stato venduto, non vi sono restrizioni particolari legate alla cessione del credito o allo sconto in fattura. Ma chi vende entro cinque anni dalla fine dei lavori è tenuto a pagare una tassazione sul guadagno derivato dalla vendita, come stabilito dalla Legge di Bilancio.
Detrazioni per l’acquisto di mobili
Il bonus mobili, che consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per arredamento ed elettrodomestici (fino a un massimo di 10.000 euro), segue regole diverse. Questo incentivo non è trasferibile all’acquirente dell’immobile. Le quote residue delle detrazioni rimangono infatti a chi ha sostenuto le spese, indipendentemente dal passaggio di proprietà.
Anche se il bonus mobili è spesso legato a interventi di ristrutturazione, il suo trattamento è separato. Quindi, durante la compravendita, l’acquirente può beneficiare delle detrazioni per la ristrutturazione, ma non di quelle legate all’arredamento. Questo principio vale anche nei casi in cui il bonus mobili sia stato concesso nell’ambito di lavori agevolati con detrazioni al 50% o superiori.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito questi aspetti nella rivista FiscoOggi, rispondendo ai dubbi di molti contribuenti. La differenza tra le due agevolazioni dimostra come sia importante approfondire ogni dettaglio durante una compravendita immobiliare, per evitare sorprese e assicurarsi che tutti gli accordi siano correttamente formalizzati nel rogito.