Cartelle esattoriali, c’è una regola dei 5 anni che non tutti conoscono, ma in cosa consiste esattamente? Scopriamolo assieme.
Una delle cose più temute dai contribuenti, soprattutto quelli che sanno di essere in debito col Fisco, sono le cartelle esattoriali.
Quando si contrae un debito con un ente pubblico, dopo un tot di tempo che non lo si è saldato, può arrivare una cartella contenente la somma del debito, entro quando va saldato, ed eventuale possibilità di rateizzarlo.
Se non si provvede a saldarlo in un’unica soluzione, oppure non lo si paga a rate, si può incorrere in tutta una serie di sanzioni e interessi di mora, che ne faranno crescere l’importo. Potrebbero scattare, inoltre, a lungo andare, degli ulteriori provvedimenti tra cui fermo amministrativo oppure pignoramento dei beni.
Per evitare questi problemi, è sempre bene bloccare le suddette procedure, pagando di volta in volta ciò che si deve. Tuttavia, c’è anche qualcos’altro che è bene conoscere, in merito alle cartelle esattoriali, ed è la cosiddetta regola dei 5 anni. Scopriamo insieme di che cosa si tratta nel dettaglio.
Cartelle esattoriali, come può essere di aiuto la cosiddetta “regola dei 5 anni”
Nel 2025, il governo potrebbe introdurre una importante novità, inerente le cartelle esattoriali, che parte dal decreto Riscossione.
Proprio dal suddetto decreto, le cartelle che il Fisco ha tentato di incassare, non riuscendo a farlo, per 5 lunghi anni, potrebbero essere rimosse in modo automatico.
Dal prossimo anno, infatti, potrebbe accadere che per le cartelle per cui sono trascorsi 5 anni senza che l’Agenzia sia riuscita a riavere indietro il denaro, il debito potrebbe essere rimandato al mittente, oppure all‘ente a cui il contribuente deve quei soldi.
L’ente a cui l’Agenzia rimanderà indietro il credito, dovrà stabilire se continuare a incassare quanto gli spetta per altre vie o ritentare sempre tramite ADER. Si ricorda che il Fisco cancellerà quelle cartelle che hanno 5 anni e che si ritengono non più incassabili.
È inoltre possibile che le cartelle, dopo 5 anni, si prescrivano, e per le cartelle che contengono imposte, tributi o tasse che scadono o si prescrivono decennalmente, si può chiedere lo sgravio parziale. In questo modo, si rimuoverebbero cifre dovute per interessi e sanzioni e si pagherebbe solo l’imposta evasa in precedenza. Naturalmente, sempre bene informarsi presso il Fisco.