Fretta e mancanza di tempo mal si conciliano, ma bisogna rifare il make up: Eyeliner fatto in casa in poche mosse. Niente matita occhi, ma un prodotto naturale al 100%!
Chi l’avrebbe mai detto che si potesse realizzare un eyeliner con ciò che si ha in casa? È detto fatto! Si tratta di una tecnica molto particolare, ma una volta scoperti i trucchi, ricrea un prodotto naturale e senza prodotti chimici. A mali estremi… estremi rimedi! Come se non bastasse è waterproof e nutre le ciglia con le sue proprietà. Altro che sieri, si sfrutta la potenza della natura!
Metodo economico e a prova di irritazioni, perché non c’è niente di meglio che avere un prodotto naturale e senza additivi. L’eyeliner è uno dei make up più amati, specie da chi desidera avere uno sguardo intenso ogni giorno. Le sue origini risalgono a 4000 anni fa, e Cleopatra è stata una vera pioniera nel suo utilizzo. L’obiettivo era quello di ricreare un “occhio da gatto”, animale venerato perché considerato sacro.
Se nei Paese asiatici si chiama Kajal e in quelli arabi Khol, realizzato con un mix di galena, malachite, zolfo e grasso animale, quello che si sta per proporre è molto più semplice del previsto da realizzare. Sicuramente questa miscela aveva anche un uso funzionale e religioso, non solo estetico. Infatti, indossarlo riparava dall’aggressività dei raggi solari e dalle infezioni, senza dimenticare una benedizione quotidiana dal malocchio.
In epoca romana si è avuto il prodotto peggiore, perché mixato con il piombo che di certo non fa bene alla salute. Mentre è stato nel Medioevo che questo trucco è passato nel dimenticatoio perché associato alla stregoneria, per poi ritornare influente nel Rinascimento.
Ma la sua storia prosegue, ed arriva fino ad oggi con delle caratteristiche particolarissime.
Meglio un Eyeliner fatto in casa che prodotti chimici: ricetta perfetta!
Negli anni ’40 la linea di eyeliner torna tendente verso il basso, indicante un periodo di malinconia. Così fino ai ‘50, in cui con la figura della pin up, il tratto vira al cielo, proprio per esprimere vitalità. Ma sono stati gli anni ’60 a rendere questo prodotto un asso di bellezza unico, come dimenticare il Cat Eye di Sophia Loren? Infine, è stato negli iconici ’80 che viene mixato a colori potenti. Ad oggi, si riprendono vecchie tendenze, ma rimane un protagonista di stile. Come realizzarne uno dal tratto fluido?
Tutto parte da questa particolarissima spezia in foto. No, non è finocchietto. Si tratta di un prodotto da molti odiato proprio per la sua profumazione non tanto piacevole. Si tratta del cumino! Ebbene, è possibile ottenere un eyeliner fatto in casa mediante una tecnica totalmente fai da te.
Prendere una manciata di cumino e adagiarla sopra un batuffolo di cotone disteso all’interno di una ciotola. Arrotolare, e cospargere di olio o burro chiarificato, va bene uno dei due, e compattarlo il più possibile. Dopo aver svolto questa fase, viene il bello. Serve un accendino e gli si dà… fuoco!
Bisogna lasciarlo bruciare finché non si ottiene della fuliggine. Una volta ottenuta, si raschia, e la si inserisce in una bacinella piccina, o qualsiasi altro contenitore che possa essere utilizzato praticamente. Per ultimo, aggiungere dell’olio di cocco che insieme al cumino, è un mix di salute per occhi e ciglia, poiché le nutre in profondità.
Miscelare con cura finché non si ottiene un composto denso, et voilà, è pronto per il make up! Non è solo impermeabile, ma è antimacchia, con un tratto fluido e che non si interrompe. Nessuna sbavatura, perché non cola e non irrita gli occhi rendendoli rossi come invece accade con prodotti commerciali a basso costo. Se si vuole risparmiare, almeno lo si fa con un prodotto sano!
Tornando agli egiziani, se lo usavano 4000 anni fa, sapevano il fatto loro! Consideravano il cumino un prodotto rinforzante per prevenire la caduta dei capelli, quindi sulle ciglia non può che portare benefici. Inoltre, lo stesso olio di cumino è considerato la cura di ogni male, c’è scritta nel Corano! Antiacne, anticaduta dei capelli, cicatrizzante naturale, un vero “habbatul barakah”, cioè semi benedetti.