Grandi sorprese in ambito alimentare, l’Omega-3 è fondamentale, ma quando non si trova pesce fresco, va bene quello surgelato?
La questione è molto importante, anche perché non tutti vivono sul mare, o comunque buona parte della popolazione non può sempre permettersi, economicamente parlando, pietanze appena pescate. È il caso del pesce surgelato che nella maggior parte dei casi è solo demonizzato. Le parole degli esperti però fanno un’analisi inedita e utile nel quotidiano.
Mangiare sano significa condurre una dieta equilibrata, che non significa ossessionarsi ed ammalarsi di Ortoressia, cioè un DCA a tutti gli effetti. Quindi, ogni tanto un piccolo “sgarro”, è ben accetto. In ogni caso, è risaputo che consumare pesce almeno 2-3 volte la settimana, sia un’abitudine più che sana.
Il punto della situazione pocanzi accennato riprende un quesito concreto: “come”? Perché non sempre è possibile. Sia che si tratti di esigenze economiche che di reale presenza del prodotto, non lo si può mangiare in ogni contesto appena pescato. Anche perché se non consumato nell’immediato, va a marcire e non diventa certo commestibile.
Ma c’è qualcosa che molti non rivelano, e sono gli esperti a fare il punto della situazione. Il pesce surgelato viene spesso considerato un prodotto di serie B, ma è qui che si può piacevolmente rimanere sconvolti dalle rivelazioni inedite sul tema.
Sicuramente è sul fronte gusto, freschezza e consistenza che ci potrebbero essere delle pecche abbastanza evidenti, ma non sono solo le negatività ad essere grandi protagoniste. Come si utilizza un prodotto surgelato? La chiave sta nella lavorazione, ma anche nel modo in cui si impiega l’utilizzo degli alimenti che si conservano. Dire di sì al pesce 3 volte a settimana, diventa facile!
La pratica di surgelazione, i nutrienti e il tanto ricercato Omega-3 si ritrovano in maniera inaspettata anche nel pesce surgelato. Quindi, basta demonizzarlo, perché è un prodotto di Serie A a tutti gli effetti in termini di salute. Magari non lo sarà da un punto di vista “estetico-culinario”, potrebbe essere meno bello da vedere, ma per quanto concerne la qualità non si discute.
Si tratta di un alimento che se rispetta tutti i parametri della surgelazione è al top del benessere. Senza dimenticare qualche altro trucchetto per riconoscere quale sia il migliore in vendita negli scaffali del supermercato. Andare a colpo sicuro significa garantire un’alimentazione da Re!
Infatti, quello che molti non sanno è che quando viene conservato poco dopo la pesca si può stare più che tranquilli. Questa prima fase è condizione primaria per garantire tutti i nutrienti, sali minerali, proteine, e il fatidico Omega-3. Quindi, chi non consuma pesce fresco non deve entrare in crisi, ma rasserenarsi nell’uso del prodotto.
Come se non bastasse ci sono bena altri vantaggi che molti danno per scontati. È un alimento già lavato e senza spine, quindi non serve nemmeno sporcarsi le mani. Pratico e pronto all’uso, non è sempre una negatività! Ma qual è la differenza a livello di uso?
Scegliere sempre un pesce con descrizione “Pescato” ed evitare assolutamente quello con la nota “Allevamento”. Sulla confezione non è solo indicato ciò, ma anche la zona di pesca. Essenziale infine è che “l’unico ingrediente sia il pesce”. Cosa significa? Sembra scontato, ma tutti quei prodotti impanati, cucinati in un certo modo e con l’aggiunta di conservanti ed altri ingredienti, sono da escludere nella dieta.
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