La Legge 104 tutela le persone con disabilità o i loro tutori sul lavoro, ma alcune proposte di legge potrebbero cambiare le cose.
La Legge 104/92, più semplicemente nota come 104, è una normativa che ha lo scopo di tutelare le persone con disabilità sul lavoro. Le agevolazioni della 104, inoltre, si estendono anche ai caregiver di persone con disabilità grave.
Ad esempio a figli che si prendono cura dei propri genitori anziani e non autosufficienti, oppure genitori che si prendono cura di figli gravemente disabili. Ad oggi le agevolazioni previste dalla 104 sono sia di tipo fiscale che pratico.
In particolare la 104 prevede una detrazione Irpef, nonché la possibilità di acquistare alcuni tipi di veicoli o dispositivi elettronici con un’Iva agevolata al 4%. La tutela più spendibile è forse però quella dei permessi retribuiti sul lavoro.
Permessi 104: le nuove proposte potrebbero rendere la gestione della malattia complicata
Chi ha la 104, infatti, può beneficiare di 3 giorni di permesso retribuiti al mese. Ad oggi questi 3 giorni di permesso sono anche frazionabili in ore: in particolare chi ha contratti di lavoro inferiori a 6 ore al giorno può ottenere un’ora di permesso al giorno, mentre chi ha contratti di lavoro pari o superiori a 6 ore può beneficiare di 2 ore di permesso al giorno.
Altre caratteristiche dei permessi 104 sono la loro non cumulabilità, l’impossibilità di trasmutarli in una compensazione pecuniaria, nonché la possibilità di usufruirne senza preavviso. Al fine di rendere più trasparente la fruizione di tali permessi ed evitare eventuali abusi, però, sono in corso delle proposte di modifica.
Sebbene queste proposte non siano ancora state approvate, già se ne sta parlando, dal momento che potrebbero rendere la gestione della propria malattia o di quella di un parente affine molto più complicate.
In particolare i permessi potrebbero non essere più frazionabili: in altre parole si potrà prendere solo un’intera giornata, oppure rinunciarvi del tutto. In secondo luogo si vuole introdurre l’obbligo di preavviso, che renderebbe difficile la gestione di eventuali situazioni di emergenza. Un’altra proposta è quella di introdurre verifiche più severe a monte, riguardo all’assegnazione stessa della 104.
E sebbene la necessità di evitare abusi sia comprensibile, bisogna anche mettere in evidenza come queste modifiche potrebbero rendere la gestione delle patologie invalidanti più complicata. Cosa succederebbe in casi di emergenza? E cosa succederebbe se una visita medica fosse spostata da un giorno a un altro?
E cosa se un invalido oppure un suo parente si sentissero male? La soluzione migliore, forse, potrebbe essere quella di introdurre verifiche individuali più accurate, senza stravolgere i permessi 104 così nel profondo.