Il caso con protagonisti Manuel Bortuzzo e Lulù Selassié grida all’ennesima violenza di un amore tossico. Il web si divide parlando i “matriarcato”, ma le femministe non ci stanno.
Cosa rende la vicenda letteralmente incredibile? In primis, si sta assistendo ad un aumento costante di relazioni tossiche. Inoltre, c’è chi attacca le femministe parlando di matriarcato contro patriarcato. Gli attivisti ribadiscono che la violenza è un problema di tutti, e che non bisogna usare la vicenda come scusa per contrastare la lotta di genere. Lulù Selassié chiamata in giudizio avrebbe agito aggressivamente nei confronti dell’ex, Manuel Bortuzzo. A distanza di anni dalla loro relazione, i retroscena sono scioccanti.
Parlare di relazioni e di battaglia di genere non è facile, specie quando una notizia del genere che dovrebbe unire i sessi, li divide ancora di più. Sono tanti i leoni da tastiera che invece di riconoscere il problema nella mancanza di educazione alle emozioni, inneggia critiche nei confronti delle femministe. C’è chi parla come se la lotta alla discriminazione di genere possa essere di natura lineare, un “50 e 50”, quando invece è di tipo trasversale.
Con questo si fa riferimento al fatto che la violenza femminile condiziona anche il maschile, ma in questo caso l’aggressività di una va analizzato per come opportuno, senza demonizzare tutto il resto. Sopraffazione e maltrattamento non hanno sessualità, perché investono tutti i generi e gli orientamenti, e possono essere svolte anche nei confronti degli uomini.
È il caso di Manuel Bortuzzo che ha denunciato il comportamento dell’ex, e la Procura di Roma ha deciso per l’immediato giudizio. Anche in questo episodio, le parole dichiarate sono state grossi campanelli d’allarme. Non solo divieto di avvicinamento, ma provvedimenti ben più duri per la principessa Selassié.
Non per questo bisogna dire che adesso “è il matriarcato il problema”, perché di donne che muoiono per mano degli uomini, ce ne sono abbastanza. La questione è analizzare come il comportamento di Lulù Selassié abbia praticamente reso impossibile la vita a Manuel Bortuzzo, ed intervenire laddove manchi l’educazione emozionale: il vero problema sociale.
Lulù Selassié chiamata a rispondere: la frustrazione di Bortuzzo
Manuel non ce l’ha fatta più, e attenti osservatori, avevano già visto che qualcosa non andava dentro le mura di Cinecittà. La sesta stagione del GF risale al 2021, un anno in cui il numero di share ha raggiunto livelli importanti. Tra i protagonisti ci son stati proprio Lucrezia, detta Lulù, Selassiè, facente parte del trio di sorelle principesse insieme a Clarissa e Jessica, quest’ultima la vincitrice del programma. Inclusione, attacchi di panico e amore passionale, sono stati i punti clou di un rapporto che ha raggiunto il limite.
Cosa ha complicato tutto? Probabilmente un “no”, come sempre. Si sta assistendo a troppe morti per mano del partner che non accetta il rifiuto e la separazione. È un tema che non fa distinzione di età, classe sociale e religione, e anche di genere. A morire sono soprattutto le donne, quindi la lotta al patriarcato è insita, come lo è anche la tossicità mascolina interiorizzata dalle donne. Potrebbe essere questo il caso con protagonisti Bortuzzo e Selassié.
Non solo deve stargli lontana, ma la stessa sarebbe stata sottoposta a un provvedimento come l’applicazione del braccialetto elettronico. Lei non si può avvicinare al giovane atleta paraolimpico, il quale si è sentito perseguitato da una vera attività di stalking. Secondo quanto emerso da varie testate come il Messaggero, la stessa avrebbe dichiarato queste frasi pesantissime “Se non stai con me ti ammazzo e mi ammazzo”.
L’udienza davanti al GUP è stata fissata il 13 marzo, e la Selassié, o meglio la sua difesa, ha optato per il rito abbreviato. Altre fonti però mettono in evidenza uno scenario assurdo. Si vocifera che nel 2023 durante una sua sosta a Manchester per i campionati mondiali di nuoto, la ragazza abbia prenotato una stanza nello stesso hotel, lasciandogli un biglietto con su scritto “Amore mio, ti aspetto nella mia stanza”.
Il gesto avrebbe generato uno “stato di ansia e fondato timore per la sua incolumità”, secondo gli avvocati, anche perché lo avrebbe fatto una seconda volta.
Durante la partecipazione in Portogallo ai mondiali paraolimpici, avrebbe fatto lo stesso lasciando un altro messaggio sotto la porta con su scritto “Amore mio, sono qui per te, ti aspetto in camera, floor 10, numero stanza 1023. Ti amo! I love you so much! La tua Lulù”. Lui non ha accettato l’invito, allora lei ha reagito aggredendolo e colpendolo con due schiaffi in viso.
Ancora un altro gesto di aggressività davanti ai medici dell’ospedale di Latina durante degli accertamenti di salute del giovane. L’ha seguito e si è arrabbiata con i medici perché non l’hanno fatta entrare in sala operatoria. Così, in preda alla rabbia, avrebbe preso a calci la porta e il personal sanitario.
Al momento, ambe le parti hanno mantenuto il massimo silenzio, si è in attesa di ulteriori aggiornamenti.