Tutti usiamo le lucentissime palline di Natale. Ma sappiamo come sono nate e perché vengono messe sull’albero?
Si avvicina il periodo di Natale, una festa che a dispetto delle tante luminarie che riempiono di colori sgargianti le nostre città ha perso molto, se non tutto, il suo significato originario. Natale non è semplicemente una festa consumistica, dove le attività commerciali vedono impennare i loro guadagni. A Natale si festeggia la Natività ovvero la nascita di Cristo.
Anche l’albero di Natale non è altro che un simbolo di Cristo. Fin dai tempi più antichi l’abete era considerato un albero cosmico che si erge al centro dell’universo per nutrirlo. Fu questo il motivo che spinse i cristiani ad assumerlo come simbolo del Verbo incarnato: Gesù Cristo, il Figlio di Dio.
Pure gli addobbi furono interpretati cristianamente, a cominciare dai lumini (simboli della luce dispensata da Cristo), mentre regali e dolciumi appesi ai rami o raccolti ai piedi dell’albero simboleggiano la vita spirituale e l’amore di Cristo. Anche le palline di Natale che mettiamo sull’albero hanno una storia oggi sconosciuta.
Nel suo libretto intitolato All’origine della festa del Natale, lo studioso Oscar Cullmann ricorda come in passato il 24 dicembre il calendario portasse i «santi» Adamo e Eva: proprio per riscattare la loro felix culpa era stato inviato il Salvatore. Nelle cattedrali e nei sagrati divenne così usanza innalzare un “albero del Paradiso” con delle mele appese.
Nelle zone dell’area germanica si diffusero immagini di alberi con la chioma folta di mele e ostie, con Eva intenta a distribuire le mele e Maria (la nuova Eva) impegnata a cogliere le ostie. Questo simbolismo della mela passò nelle palline natalizie (Weihnachtskugel). A inventarle, nel XVI secolo, fu un maestro vetraio di Lauscha (Turingia) di nome Hans Reiner.
Reiner, che non aveva soldi per decorare l’albero di Natale, pensò di realizzare palline di vetro al posto delle decorazioni tradizionali (mele, noci, brezel). La sua invenzione però divenne popolare solo due secoli dopo quando le palline natalizie cominciarono a diffondersi a Friburgo (anche se ancora troppo costose perché potessero permettersele tutti).
A “esportare” fuori dalle terre tedesche le palline di Natale fu nel 1847 Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, marito della regina Vittoria del Regno Unito. L’albero di Natale della regina d’Inghilterra, addobbato con palline fatte a mano, di diverse fogge e colorazioni, finì su tutti i giornali dell’epoca rendendo famose – e imitate – queste decorazioni.
A massificare le palline di Natale furono però gli Stati Uniti d’America. Tra i primi produttori dobbiamo menzionare William DeMuth, di New York, che nel 1870 iniziò a produrle in serie. Anche il colosso dei supermercati Usa Woolworth’s cominciò a metterle nel listino, diventando così il primo rivenditore nazionale di palline. Un primato detenuto ancora oggi (con un giro d’affari annuale intorno ai 25 milioni di dollari).
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