Brutte notizie per tanti lavoratori che riceveranno un assegno previdenziale più basso del previsto nel 2025: in particolare saranno penalizzati coloro che sono nati in un certo anno.
Non sono ancora finiti i guai sul fronte delle pensioni. Tutti siamo rimasti notevolmente colpiti e amareggiati dalla rivalutazione degli assegni Inps che, nel 2025, non supererà la soglia dello 0,8% comportando un aumento di appena 2 euro per le pensioni minime e anche meno per le pensioni più alte.
Le stangate, però, non sono ancora finite: infatti molti lavoratori nati in un certo anno, nel 2025, riceveranno un assegno previdenziale più basso del previsto. Insomma la situazione non è rosea considerando che già le pensioni italiane sono tra le più basse in Europa e che molti, proprio per questo, ogni anno si trasferiscono all’estero.
Infatti in alcuni Paesi il costo della vita è più basso e le tasse sulle pensioni sono ridotte o, addirittura, nulle. Chi resta in Italia, invece, si trova a fare i conti da mesi con rialzi che picchiano duro in tutti i settori, compresi i generi alimentari, i farmaci e le visite mediche. Ma il peggio deve ancora venire soprattutto per chi è nato in un determinato anno.
Pensioni: assegni più bassi per chi è nato in questo anno
Il prossimo anno molti riceveranno una brutta sorpresa: l’assegno previdenziale sarà decisamente più basso di quello che si sarebbero aspettati. La stangata riguarderà, in modo particolare, le persone nate in un anno specifico. Vediamo tutto nei dettagli: chi sarà penalizzato e perché.
La legge Fornero resterà in vigore anche nel 2025. Pertanto, anche il prossimo anno, per accedere alla pensione ordinaria di vecchiaia sarà necessario avere almeno 67 anni. Di conseguenza nel 2025 andranno in pensione con la pensione di vecchiaia ordinaria coloro che sono nati nel 1958. Ma costoro riceveranno una brutta sorpresa: avranno un assegno più basso.
La penalizzazione deriverà dal fatto che il prossimo anno saranno più bassi i coefficienti di trasformazione. Il coefficiente di trasformazione, per chi non lo sapesse, è un elemento cruciale nello stabilire l’importo della pensione che una persona andrà a ricevere ogni mese.
Dal 1996 in avanti, infatti, le pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo che funziona in questo modo: l’insieme dei contributi versati durante tutta la carriera viene moltiplicato per un numero che è, appunto, il coefficiente di trasformazione. Dal risultato della moltiplicazione dipende l’importo della pensione.
Va da sé che se il coefficiente di trasformazione si abbassa, il risultato finale della moltiplicazione sarà più basso e, quindi, andremo a prendere una pensione più bassa. Quindi chi, nel 2025, andrà in pensione a 67 anni, a parità di stipendio e di contributi, sarà penalizzato rispetto a chi ci è andato nel 2024. Le penalizzazioni sugli assegni previdenziali di chi andrà in pensione il prossimo anno andranno da un minimo dell’1.55% fino ad un massimo del 2,18% rispetto agli attuali valori.