Capita a tutti di rimanere imbottigliati nel traffico, ma come mai in questa situazione la linea di fianco sembra scorrere sempre in maiera più veloce?
Vi è mai capitato di tornare a casa tardi da lavoro e rimanere imbottigliati nel traffico? O anche di stare nel bel mezzo dell’autostrada, magari durante un lungo viaggio? Immaginate, ad un certo punto iniziate a trovare dei rallentamenti, dovuti probabilmente ad un incidente avvenuto chilometri e chilometri prima. Trovandovi in quella situazione specifica sicuramente vi sarete spesso accorti di un fattore importante: la corsia di fianco sembrerà sempre essere quella più veloce delle due.
Sembra quasi che il traffico si sia preso gioco di voi, mostrandovi nello scorrimento laterale, la potenziale velocità alla quale il vostro veicolo sarebbe potuto andare, se solo non vi foste trovati dalla parte sbagliata del traffico autostradale. Ma è veramente come ci sembra o forse è un’impressione? Quanto è veramente probabile che tutte le persone di questo mondo abbiano dalla loro parte una nuvola così potente di sfortuna, da farle finire costantemente dalla parte della line lenta?
Ovviamente la sfortuna non esiste e ovviamente non è neanche vero che la linea scelta sia sempre quella lenta. Il problema che ci porta a trarre questa conclusione è molto semplice ed è noto come il bias della negatività. Essenzialmente noi avendo due corsi uguali, senza sbocchi su altre strade e senza neanche avere accessi alla stessa, in una linea dritta chilometri interi, la suddivisione delle velocità sarà una semplice divisione matematica.
Una divisione precisa che farà alternare la velocità accelerata delle due corsie, facendoci ovviamente passare più tempo in coda rispetto a quello nello scorrimento veloce. Supponiamo di dividere a metà la prima e la seconda parte della corsia, la prima parte della destra partirà in velocità e a prima della sinistra invece partirà nella coda incanalata del traffico. Entrambe le corsie copriranno la stessa distanza ma la destra la coprirà in un quarto del tempo.
La sinistra recupererà quei tre quarti persi all’inizio una volta superata la prima metà, punto in cui sarà la corsia partita ad alta velocità a dover rallentare. La nostra mente ci porta a notare in maniera più opprimente le situazioni frustranti come la coda e ad ignorare le situazioni leggere, come lo scorrimento veloce. Selezionerà le parti più stressanti, dando loro più importanza, facendoci notare con più attenzione il momento lento. È per questo che l’altra corsia sembra sempre la più veloce, perché il nostro cervello, è il nostro peggior nemico. Ora che sappiamo questo, calmiamoci durante il nostro prossimo viaggio, stressarsi co gli altri è inutile.
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