Conoscere la legge in merito a cosa può e non può fare la Polizia postale, significa essere aggiornati su una materia di vitale importanza ad oggi.
Pensare di non conoscere i propri diritti e doveri attorno alla Polizia postale, è pressocché assurdo. Infatti, significa fare i conti con l’identità digitale che ad oggi è presente nella vita reale di tutti. Non si può pensare di poter agire liberamente per il web, senza prima conoscere se davvero si è in regola con il comportamento attuato. La legge parla chiara, come e quando scattano i controlli.
La vita dell’uomo contemporaneo è contraddistinta dai social media, i quali sono una seconda pelle da indossare alla velocità del digitale. Non ci sono dubbi sull’impatto nella vita dl quotidiano, specie se alcuni “commenti” producono eventi dall’esito tragico. Il cyberbullismo, il revenge porn, e gli atti persecutori assumono una veste innovativa nella percezione alterata del digitale.
Sembra assurdo, ma la cattiveria ne risulta potenziata, e proprio per questo ci sono tante vittime. È come se i killer da tastiera si deresponsabilizzino, proprio perché la dimensione del reato appare “lontana”, ma nel concreto non è così. Perché la depressione, violenza, e morte, si esauriscono nel concreto.
Ci sono sempre più giovani che ti tolgono la vita, e per quanto possa sembrare un film dell’orrore, è la realtà a tutti gli effetti. Specialmente perché è impensabile credere di passarla liscia. La polizia postale si muove in maniera precisa, rispettando la legge in primis, soprattutto se c’è da entrare in casa.
Può farlo? Fin quanto può spingersi? Ecco quali sono le azioni estreme che può compiere, i delinquenti non la passeranno liscia.
Qual è la Legge della Polizia postale? Quella della salvaguardia!
Controllare le azioni nel web dovrebbe essere un’attività costante, attenta, e sotto gli occhi di tutti. Non più del reato concreto fatto da gesti fisici, ma allo stesso modo della violenza psicologica. È un ambito complesso, ma che merita la sua specifica attenzione, specialmente dopo tutti i casi d suicidio che ne sono subentrati. Senza dimenticare che dietro l’attività online, si nascondono quelle illecite anche fisicamente parlando.
Secondo la legge la Polizia postale può fare irruzione in casa come quella locale e di Stato, perquisendo laddove risulta necessario poiché potrebbe esserci la sede di un’attività illegale. Ad esempio, se venisse sequestrato un computer, questo non vorrebbe analizzato nell’immediato, ma solo dopo aver individuato il perito che può occuparsi del caso. Tra i reati peggiori c’è anche quello della pirateria informatica, senza dimenticare pedopornografia e gli altri casi sopracitati.
Ovviamente, ogni episodio ha la sua gravità. Per cui potrebbe essere necessario l’intervento in team di più forze dell’ordine pronte a portare avanti le indagini. Dipende cosa e quanto è pesante ciò che viene scoperto. Sicuramente però se la Polizia postale vuole agire secondo legge, non può farlo in piena autonomia.
Se c’è il sospetto di un’attività legale può muovere tutte le azioni, anche entrare in casa se necessario, ma può farlo solo ed esclusivamente su mandato del giudice. Altrimenti, figura dall’altra parte il reato di violazione di domicilio. È quest’ultimo ad avere la massima voce in capitolo e decidere se si può o no. Senza un mandato del giudice nessuno può entrare in casa, nemmeno le forze dell’ordine. Ma se c’è, vuol dire che sussistono degli indizi per l’attività illegale.