Problemi col mutuo: quando la banca può rescindere il contratto unilateralmente

In alcune situazioni molto specifiche e particolari, la banca può chiedere ed ottenere la rescissione del contratto unilateralmente. Vediamo cosa implica e quando c’è davvero da preoccuparsi.

Come è noto, accendere un mutuo è una pratica tanto importante quanto necessaria. Si tratta di un passo per la stragrande maggioranza delle persone necessario per poter acquistare casa o per poter fare in ogni caso il principale investimento di una vita. Si tratta, infatti, di casi estremamente rari quelli in cui si può procedere in questa direzione senza chiedere supporto ad un istituto bancario. Non sempre, però, è facile regger botta per tutta la durata di questo finanziamento.

Acquisto casa
Mutuo e problemi, quando si arriva alla risoluzione da parte della banca (jubilaeumlaurentanum.it)

Essendo accordi a volte anche trentennali, è difficile immaginare come si possa sviluppare la propria vita in un lasso di tempo così ampio. Proprio per questo motivo è giusto conoscere tutti i potenziali e possibili problemi a cui si potrebbe andare incontro. Da questo punto di vista, è previsto per legge che la banca, a determinate condizioni molto precise, possa arrivare a chiedere e ad ottenere la rescissione unilaterale dell’accordo sottoscritto. Andiamo a vedere quando questo avviene.

Rescissione del contratto di mutuo unilaterale: come funziona

Come è noto, si tratta di un qualcosa che può succedere solo ed esclusivamente nel momento in cui non vengono rispettate le varie scadenze previste. In tal senso, però, è importante sapere che le conseguenze si fanno più gravi quanto più cresce ed aumenta il ritardo che si accumula rispetto al pagamento della rata. Un solo giorno di ritardo non porta problemi, per esempio, mentre se supera i 10 giorni le conseguenze si fanno serie. A partire dagli interessi di mora che possono essere applicati e che vanno dal 2% al 4%.

Banca
Risoluzione del contratto e non solo: i principali problemi per il mutuo (Jubilaeumlaurentanum.it)

La risoluzione contrattuale è sicuramente la conseguenza più grave e si arriva a questa soluzione estrema solo ed esclusivamente in caso di un ritardo persistente nei pagamenti e di una situazione che si ripete più volte nel tempo. Ma che cosa implica, nel dettaglio? L’istituto bancario, facendo decadere il contratto in essere che va a stabilire tutti i pagamenti da effettuare, chiede con la rescissione il pagamento dell’intero importo residuo in una sola soluzione. Difficile immaginare che si abbiano le risorse per far fronte ad una spesa di questo tipo, ovviamente.

Cosa succede se non si paga?

Come ultima ratio, la banca può avviare la pratica per il pignoramento dell’immobile ipotecato. È importante notare che il numero di rate di mora necessarie per attivare questa procedura cambia a seconda del momento di stipula del contratto di mutuo in questione: per i mutui stipulati prima del 2016, sono solitamente richieste solo 7 rate di mora, mentre per quelli stipulati dopo l’anno di cui sopra sono richieste 18 rate.

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