Se non lo avete ancora fatto è il caso di registrare questo documento il prima possibile, per ottenere lo sconto sull’IMU prima della scadenza di dicembre.
Sta per arrivare la scadenza della seconda rata per il pagamento dell’IMU, la tassa sulla proprietà degli immobili. Parliamo probabilmente di una delle tasse più odiate dagli italiani anche se nel tempo ha subito numerosi cambiamenti, tra i quali anche quelli che prevedono esenzioni o sconti al pagamento.
Ormai sappiamo che l’IMU sulla prima casa, quella di residenza non si paga a meno che l’immobile non rientri nella categoria degli immobili di lusso. Si paga, quindi, su seconde case e fabbricati -anche ad uso negozi- che si posseggono.
La gestione delle aliquote così come la riscossione è affidata ai Comuni anche in virtù del fatto che questa tassa va a rimpolpare le casse delle amministrazioni locali. Tuttavia c’è una legge quadro nazionale che va a definire alcuni parametri comuni in tutti Italia e tra questi ci sono anche quelli per le eventuali esenzioni al pagamento nonché riduzioni.
Una delle riduzioni IMU meno conosciute ma che è anche una delle più ingenti, visto che arriva ad uno sconto del 50% sulla tassa, è la riduzione per comodato d’uso gratuito per familiari. In questo ambito l’iter per accedere all’agevolazione è molto preciso, cerchiamo di capire cosa bisogna fare e quali documenti presentare per avere diritto alla riduzione.
Il contratto per comodato d’uso gratuito, dice l’Agenzia delle Entrate, è quel tipo di contratto per cui una parte consegna all’altra un bene affinché se ne serva per un tempo e un uso determinato, con la previsione di restituzione del bene stesso.
A fronte di quanto previsto per questa tipologia di contratto, la Legge di stabilità del 2016 ha definito anche quelle che sono i parametri necessari affinché si applichi la riduzione.
Intanto è necessario che sussista un grado di parentela tra i due soggetti coinvolti nel contratto; nello specifico solo i parenti in linea diretta di I grado possono usufruirne e cioè genitori e figli.
È necessario poi che si abbia un solo immobile ad uso abitativo, al massimo 2 compresa la prima casa, da parte del proprietario dell’immobile che lo affida in comodato. Il comodatario, cioè chi usufruisce del bene, deve poi porre nell’abitazione la propria residenza.
L’immobile non deve rientrare nella categoria degli immobili di lusso, ma cosa ancora più importante è indispensabile registrare il contratto in comodato d’uso gratuito all’Agenzia delle Entrate. Una volta registrato, i dati del contratto saranno fruibili dal Comune che segnerà in automatico la riduzione, ma è bene comunque controllare.
Si ricorda che il termina di scadenza per il pagamento della seconda rata dell’IMU è fissato per lunedì 16 dicembre.
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