Può una semplice data di scadenza stravolgere ogni cosa? La risposta è affermativa quando si tratta dello stop notificazione di queste cartelle, agire con tempestività.
Cura dei propri interessi, salvaguardia dei benefici, e possibilità di risparmio, le tre azioni più gettonate del momento. No, non si cerca un modo per far soldi, ma la maniera più efficace per gestire quanto si possiede. La notificazione di queste cartelle è una condizione molto importante, ma lo stop dell’ADE mette in chiaro che c’è chi si salva e chi no. Quali conseguenze?
Conseguenze economicamente negative, su questo non ci piove. L’ADE, sigla che indica l’Agenzia delle Entrate, ha già fatto il punto della situazione comunicando quando segue: stop notificazione di cartelle specifiche. Non si tratta di aspetti “generali”, ma si puntualizza con “queste”, che si ha proprio a che fare con una decisione mirata. Ma in parole povere cosa significa?
Vuol dire che molte parti che prima venivano rimborsate, da un momento preciso in poi, non saranno più recuperabili! Equivale ad aver meno possibilità di rimpinguare un cassetto di risparmio vantaggioso. Come si può tirare avanti davanti una crisi del genere? Inflazione alle stelle, e decrescita in agguato. In primis, sapere a cosa si va incontro. Da qui, si analizzano tutte le possibili manovre di salvataggio.
Entra in gioco l’Agenzia delle Entrate con la mossa “riscossione”, un match che davvero fa paura ai contribuenti che nella competizione delle spese quotidiane stanno sempre e solo perdendo. Non si tratta di investire denaro in prodotti di lusso o togliersi degli “sfizi”, ma quanto di una degenerazione economica che non potrebbe salvare più nessuno nel fabbisogno quotidiano.
La cartella esattoriale per essere notificata, quindi per ottenere il rimborso richiesto, deve essere inoltrata entro un tempo ben stabilito. Quindi, la data di scadenza ha un ruolo essenziale in generale. Se poi la questione è posta con un altro limite, cioè il fatto che non sarà più possibile ottenere rimborsi, ecco che la questione diventa ancora più dura da digerire. La questione dei termini è indicata per legge nell’articolo 25 del DPR 602/1973.
Ma chi si salva dopo la data di scadenza? Ovviamente, ci sono diversi termini in relazione alle cartelle prese in gioco. Per questo bisogna specificare a quali si fa riferimento. Di certo, si devono effettuare i dovuti controlli nelle dichiarazioni, in tutte le somme dovute al Fisco, nell’accertamento definitivo, e nell’ammontare da versare dopo la scadenza della rateazione in seguito al controllo automatico.
Come tutelarsi? Basta poco, ma bisogna agire per tempo, perché i termini stringono e non c’è possibilità di risolvere in seguito. Collegarsi nel sito dell’ADE e fare accesso mediante le proprie credenziali controllando nello specifico la posizione debitoria che figura nell’area riservata di ciascuno.
Da lì, è possibile riscontrare se ci sono irregolarità anche comunicate dalla stessa Agenzia, e richiedere l’aiuto necessario ad un professionista. Che sia tributarista o commercialista non importa, entro il 31 dicembre i contribuenti interessati alle cartelle non notificate, devono agire in questo modo, seguendo la data di scadenza per le suddette parti da riscuotere.
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