C’è un modo valido per risalire alla storia della propria famiglia. Le informazioni raccolte consentiranno di dare uno sguardo al passato.
L’albero genealogico consente di osservare la storia della propria famiglia. Solitamente, si presenta sottoforma di grafico, così da mettere in mostra tutte le persone appartenenti alle generazioni precedenti. È facile risalire a quelle più vicine nel tempo perché, attraverso il racconto dei genitori e dei nonni, si possono ottenere informazioni preziose, in grado di soddisfare, almeno in parte, la propria curiosità.
Se si vuole risalire più indietro nella storia, tuttavia, la situazione si complica. Focus ha affrontato l’argomento in modo dettagliato, fornendo un ottimo modo per indagare sul passato. Ci vorrà tanta pazienza e un pizzico di fortuna per portare a termine questa impresa.
Il passato non può essere cancellato. Ci sono persone che desiderano indagare sulle proprie origini, ma che incontrano diverse difficoltà. Non è facile, in effetti, andare indietro nel tempo, soprattutto se non si possiedono documenti in grado di fare luce sulla situazione. Non esiste un modo univoco per riuscirci, tuttavia, Focus, in uno dei suoi articoli, ha dato un suggerimento davvero prezioso.
Stando a quanto riportato dal magazine, queste informazioni possono essere portate alla luce grazie ai registri legati alla Chiesa. Così facendo, si può risalire anche fino al Cinquecento. Un ottimo punto di partenza è dato dagli archivi parrocchiali. Fu il Concilio di Trento a ordinarne la compilazione. L’obiettivo era quello di monitorare i fedeli, però, ad oggi, rappresentano una fonte inesauribile di informazioni, date, nomi, nascite, morti, battesimi, comunioni, cresime e matrimoni. Si può anche scoprire la causa del decesso.
Durante la ricerca, è fondamentale affidarsi alla prima lettera del nome e non a quella del cognome perché questo era l’ordine utilizzato all’epoca. Il dato da conoscere per dare inizio all’indagine è il nome della parrocchia di appartenenza del nonno o del bisnonno. Da lì, in base alle località riportate, si possono consultare i vari registri. Per andare ancora più indietro nel tempo, ci si può rivolgere ai registri diocesani.
I documenti citati, ovviamente, sono tutti in forma cartacea. In alcuni casi, a causa di disastri naturali, incidenti, incuria o sbagliata gestione, non sono più disponibili. Bisogna ricordare che, a quei tempi, l’unico modo per tenere traccia delle informazioni era la scrittura. Non c’erano gli archivi elettronici e anche l’organizzazione era più complessa.
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